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Lo spinacio di montagna (spinacio selvatico), conosciuto anche come “buon enrico” (Chenopodium bonus-henricus), è una pianta erbacea dalla crescita spontanea. E’ largamente diffuso nei pascoli di alta montagna e nei prati erbosi. Si tratta di un vegetale perenne, alto circa 30 centimetri. Presenta numerose foglie, farinose, grandi e triangolari. Il periodo di raccolta dello spinacio di montagna va dal mese di maggio al mese di agosto.

Le proprietà dello spinacio di montagna sono molto simili a quelle dello spinacio coltivato, cosi come sono simili le possibilità di consumazione dell’alimento descritto. Questa pianta erbacea è ricca di numerosi sali minerali e di saponine.

Fra i tanti nutrienti contenuti nello spinacio di montagna troviamo: ferro, calcio, iodio e clorofilla. Il “buon enrico” contiene inoltre una elevata quantità di vitamine, in particolar modo la K1 e la C, oltre all’acido folico e alla sua provitamina. Le foglie svolgono un’importante funzione emolliente, lassativa e rimineralizzante.

Gli spinaci di montagna sono un alimento perfetto per gli anemici, grazie al loro elevato contenuto di ferro e clorofilla. L’utilizzo di questa pianta erbacea, però, deve essere regolato attentamente, poiché contiene anche una notevole dose di acetato di potassio. L’assunzione degli spinaci di montagna è sconsigliata alle persone affette da gotta, artrite, calcoli biliari, acido urico e alle persone malate di fegato.

In cucina è una pianta conosciuta sin dall’antichità (era largamente coltivata dagli inglesi fino al XVIII secolo) e apprezzata per il suo valore nutritivo, spesso raccolta e lessata e consumata in varie forme nell’Italia centrale. Anticamente considerato un alimento povero, è oggi una spezia molto ricercata e pertanto è spesso oggetto di raccolte indiscriminate. Si cucina come una comune verdura, lessa o soffritta in padella. Si preferiscono i germogli o le cime immature delle giovani piante. Si possono usare le foglie giovani crude condite con olio, pepe, succo di limone e con aggiunta di gherigli di noci formano un’ottima insalata. Le foglie in estate lessate brevemente in acqua salata, si prestano agli stessi usi degli spinaci, particolarmente utilizzai nei ripieni, ma anche nel minestrone, nelle frittate. I getti fiorali si possono consumare come gli asparagi.

Ricordiamo che dopo essere stati cotti gli spinaci di montagna non devono essere assolutamente riscaldati, poiché potrebbero produrre nitrati tossici per l’organismo umano.

Tag(s) : #Health
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